Stats Tweet

Condorcet, Marie Jean Antoine Nicolàs de Caritat, marchese di.

Filosofo, scienziato e uomo politico francese. Esperto matematico, circoscrisse dapprima il campo della propria attività a quello propriamente scientifico, allargandolo poi a quello politico e sociale, tanto da spaziare in quasi tutti i campi della scienza e della politica. Tra i maggiori "enciclopedisti" sostenne i diritti naturali, la sovranità popolare, l'eguaglianza di diritti per la donna, e fu avversario irriducibile del cristianesimo. Membro dell'Accademia delle scienze dal 1769, nel 1776 ne fu nominato segretario a vita. Membro dell'Accademia di Francia dal 1782, fu nominato anche in questa segretario a vita. Deputato all'assemblea legislativa ne divenne presidente e presentò una Relazione sull'istruzione pubblica che è considerata il testo base della pedagogia rivoluzionaria. Dopo l'affermazione dei giacobini fu arrestato e si avvelenò in carcere. Deve la sua fama soprattutto all'opera Esquisse d'un Tableau historique des progrès de l'esprit humaine (1795). In essa elaborò la teoria dell'evoluzione sociale alla quale si ispirò largamente A. Comte. Secondo questa teoria, alla cui base è l'empirismo di Locke, la ragione umana conduce una guerra incessante contro l'ambiente fisico che circonda l'uomo e le credenze (o consuetudini di pensiero) che, a un determinato stadio, l'umanità ha conquistato negli stadi precedenti della sua storia. Dopo aver parlato di tre ipotetici stadi preistorici, egli divise la storia europea in sei stadi: due del periodo antico, due di quello medioevale e due di quello moderno. La Rivoluzione francese segnava l'inizio di un'era nuova e più gloriosa. Essa deve sorgere dalla diffusione della conoscenza e dal potere che essa dà, attraverso l'acquisizione di un controllo tecnologico più perfezionato, gli uomini sono messi in grado di superare gli ostacoli fisici e mentali che s'oppongono alla felicità. Secondo C., il progetto avrebbe seguito tre linee, producendo l'eguaglianza delle nazioni, l'eliminazione delle differenze di classe e, come risultato ultimo, un generale miglioramento morale e spirituale. La democrazia abolirà lo sfruttamento delle razze arretrate e farà degli europei i "fratelli maggiori", anziché i padroni dei negri. Tra le altre sue opere: Lettres d'un théologien (1772), Vie de Turgot (1786), Vie de Voltaire (1787) (Ribemont 1743 - Parigi 1794).