Filosofo, scienziato e uomo politico francese. Esperto
matematico, circoscrisse dapprima il campo della propria attività a
quello propriamente scientifico, allargandolo poi a quello politico e sociale,
tanto da spaziare in quasi tutti i campi della scienza e della politica. Tra i
maggiori "enciclopedisti" sostenne i diritti naturali, la sovranità
popolare, l'eguaglianza di diritti per la donna, e fu avversario irriducibile
del cristianesimo. Membro dell'Accademia delle scienze dal 1769, nel 1776 ne fu
nominato segretario a vita. Membro dell'Accademia di Francia dal 1782, fu
nominato anche in questa segretario a vita. Deputato all'assemblea legislativa
ne divenne presidente e presentò una
Relazione sull'istruzione
pubblica che è considerata il testo base della pedagogia
rivoluzionaria. Dopo l'affermazione dei giacobini fu arrestato e si
avvelenò in carcere. Deve la sua fama soprattutto all'opera
Esquisse
d'un Tableau historique des progrès de l'esprit humaine (1795). In
essa elaborò la teoria dell'evoluzione sociale alla quale si
ispirò largamente A. Comte. Secondo questa teoria, alla cui base è
l'empirismo di Locke, la ragione umana conduce una guerra incessante contro
l'ambiente fisico che circonda l'uomo e le credenze (o consuetudini di pensiero)
che, a un determinato stadio, l'umanità ha conquistato negli stadi
precedenti della sua storia. Dopo aver parlato di tre ipotetici stadi
preistorici, egli divise la storia europea in sei stadi: due del periodo antico,
due di quello medioevale e due di quello moderno. La Rivoluzione francese
segnava l'inizio di un'era nuova e più gloriosa. Essa deve sorgere dalla
diffusione della conoscenza e dal potere che essa dà, attraverso
l'acquisizione di un controllo tecnologico più perfezionato, gli uomini
sono messi in grado di superare gli ostacoli fisici e mentali che s'oppongono
alla felicità. Secondo
C., il progetto avrebbe seguito tre linee,
producendo l'eguaglianza delle nazioni, l'eliminazione delle differenze di
classe e, come risultato ultimo, un generale miglioramento morale e spirituale.
La democrazia abolirà lo sfruttamento delle razze arretrate e farà
degli europei i "fratelli maggiori", anziché i padroni dei negri. Tra le
altre sue opere:
Lettres d'un théologien (1772),
Vie de
Turgot (1786),
Vie de Voltaire (1787) (Ribemont 1743 - Parigi
1794).